(Adnkronos) – L'immagine di un Papa nero, primo Pontefice africano, alias Celestino VI, appesa alla statua di Pasquino ma anche sotto quella di Giordano Bruno a Campo de' Fiori, a Roma. E' la performance artistica firmata dall'artista Pep Marchegiani, classe ‘71, abruzzese di nascita, artista non nuovo a provocazioni che portano a una riflessione sullo stato e sul ruolo dell’arte contemporanea. ''L’installazione è sì provocatoria ma sottolineo che non sono contro la Chiesa a prescindere – racconta Marchegiani – Con questo gesto intendo scuotere le coscienze, invitando ad una riflessione''. Celestino VI, come il suo ideale predecessore rappresentato dalla figura dell’eremita del Gran rifiuto, sarebbe un Papa dei poveri, di una Chiesa pura, essenziale, evocativa delle sue prime forme. Non è la prima volta che la carriera dell'artista si interseca con la Chiesa, avendo già omaggiato Papa Francesco con l’opera SuperPope. ''Inoltre per me Wojtyla è stato uno dei più grandi rivoluzionari della Chiesa'' aggiunge l’artista. L’artista torna a Roma dove ha già firmato una sua performance, incappucciando le statue del Pincio con sacchetti di plastica nera, denunciando il degrado della Capitale. Altre sue incursioni sono state quella a Firenze, con l'installazione di un David di Michelangelo rivisitato nelle sue fattezze, in forma di denuncia del conservatorismo dell’arte, fino alla “messa in vendita” della Reggia di Caserta per il suo scarso utilizzo e assenza di valorizzazione. Roma è solo la prima tappa, il viaggio di Celestino VI continuerà anche in altre città. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)