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Rimborso del 730 o Unico: quando e come richiederlo

Da Redazione Ultimenews24.it
10 Ottobre 2020
In Economia e Finanza
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Rimborso del 730 o Unico: quando e come richiederlo
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Il rimborso del 730 (in generale ciò che deriva da una dichiarazione dei redditi) è il rimborso dell’Irpef: come viene liquidato e quando? Queste sono le 2 domande più comuni che si sentono nei corridoi delle aziende ed imprese italiane in questo periodo, fatte da parte di chi desidera vedersi rimborsare eventuali conguagli Irpef a credito per effetto di maggiori deduzioni o detrazioni di imposte rispetto a quanto guadagnato nel corso del periodo di imposta precedente o desidera sapere se, come e quando potrà riavere indietro le maggiori imposte e tasse versate o come poterle utilizzare.

Se la dichiarazione dei redditi esce a debito sappiamo che esistono delle scadenze di pagamento definite ma se dalla dichiarazione emerge un credito le strade che avete a disposizione sono due:

  1. Utilizzare il credito in compensazione nella dichiarazione relativa all’anno successivo o con altri tributi, imposte o o tasse con modello F24
  2. Ottenere il rimborso del credito direttamente sul conto corrente o cash (in relazione all’importo oggetto di conguaglio irpef)

Le modalità poi potranno variare a seconda si tratti di:

  • Lavoratori dipendenti con datore di lavoro
  • Lavoratori dipendenti senza datore di lavoro
  • Pensionati
  • Disoccupati

Rimborsi Irpef per i lavoratori dipendenti

Il rimborso Irpef del 730 andrà a finire nella busta paga di luglio e prende il nome di conguaglio Irpef per cui in questo mese il datore di lavoro presso cui siete dipendenti effettuerà il calcolo per vedere se siete a credito o a debito di imposta in base alle risultanze delle trattenute effettuate sugli stipendi dei mesi precedenti e alle detrazioni che gli avete comunicato nonché anche in relazione alle ultime novità fiscali di cui è necessario prendere atto anche in sede di calcolo. I due parametri divengono quindi il CUD che avrete sicuramente già ricevuto e le comunicazioni effettuate al datore di lavoro delle detrazioni e deduzioni di imposta.

Se volete prendere dimestichezza maggiore con la busta paga potete leggere l’articolo dedicato proprio a come leggere la busta paga.

Siamo in pieno periodo post-compilazione del modello 730 relativo alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, e molto spesso ci troviamo a dovere fare i conti con il rimborso Irpef (ma che può essere un conguaglio negativo… capita spesso… e costringere a versare un’addizionale che sarà decurtata dalla buste paga successiva) di fine anno che può essere positivo o negativo a seconda di quello che abbiamo comunicato al datore di lavoro, il nostro reddito da lavoro dipendente, le ritenute di imposta fiscali che ci hanno tolto in busta paga mensilmente e le detrazioni di cui abbiamo diritto (interessi su mutuo per l’abitazione principale, deduzioni per figli a carico, assegni di mantenimento, agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione, ecc).

Le risultanze del 730 sono quelle che emergeranno precisamente dal mod. 730-3 o 730-4, a seconda che siano compilati dal vostro datore di lavoro e rispettivamente inviati direttamente o inviati ad un professionista commercialista abilitato o ad un CAF (centro di assistenza fiscale).

A tal fine chiariamo che con il modello 730 nasce l’eventuale rimborso a debito o a credito sulla base di quanto stabilito dal DM n.164 del 1999 e che vi sarà decurtato (se da pagare) o accreditato (se da ricevere perché siete a credito) nella busta paga relativa al mese di luglio.

Nel modello 730 il credito eventualmente da utilizzare in compensazione andrà indicato nel quadro I – dove trova spazio la casella I1 “Indicare lʼimporto delle imposte da versare con il Mod. F24 utilizzando in compensazione il credito che risulta dal Mod. 730” o quella successiva “barrare la casella per utilizzare in compensazione con il Mod. F24 lʼintero credito che risulta dal Mod. 730 (che quindi non sarà rimborsato dal sostituto dʼimposta)”.

Come ottenere prima il Rimborso IRPEF

Uno dei modi per ottenere prima il rimborso dell’Irpef derivante dalla dichiarazione dei redditi qualora foste coniugi di cui solo uno ha un datore di lavoro è quello di presentare la dichiarazione dei redditi congiunta. Sovente infatti capita che solo uno dei due coniugi lavori e anche l’altro abbia diritto a fruire di detrazioni che portano la sua dichiarazione dei redditi sistematicamente a credito. A tal proposito per avere prima, direttamente nella busta paga del merito, il riconoscimento del credito di procede con la dichiarazione dei redditi congiunta.

Per approfondire il funzionamento vi consiglio di leggere la guida ad hoc sull’argomento gratuita qui di seguito

http://www.tasse-fisco.com/dichiarazione-dei-redditi-730-o-unico/congiunta-unica-coniugi-convenienza-come-compilare/187/

Rimborso Irpef per i pensionati o

Titolari di pensione: come funziona per i pensionati

Per i pensionati invece a partire dal mese di agosto o di settembre. Nel caso di rimborso Irpef da 730 il meccanismo è lo stesso pertanto il datore di lavoro si troverà a corrispondere maggiori importi in busta paga perché dovrà effettuare minori trattenute. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, cosa che abbiamo visto capita spesso e fa sorgere alcuni problemi in sede di calcolo del rimborso Irpef ed indicazione nel 730 il versamento dell’eventuale rimborso andrà effettuato personalmente seguendo le modalità di comunicazione del proprio conto corrente all’agenzia delle entrate di seguito descritte. Nel seguito il nuovo articolo di approfondimento:

http://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/trattenute-rimborsi-irpef-pensione-inps-quando-come-funziona-calcolo/38071/

Rimborso da Modello Unico

Per il modello Unico è leggermente differente la cosa in quanto da una parte abbiamo il quadro CR dove esporre i crediti di imposta di diversa natura ma abbiamo anche un quadro apposito Quadro RX dove troviamo le risultanze a credito o a debito.

Considerate sempre che i crediti relativi all’IRPEF, alle addizionali regionali e comunali di importo pari o inferiore a 12 euro non sono rimborsabili né utilizzabili in compensazione. I crediti relativi ad IVA, ad Imposte sostitutive e alle altre imposte indicate nel quadro RX di importo pari o inferiori a 10 euro non sono rimborsabili.

Si potrà optare o per il rinvio a futuri esercizi del credito per la compensazione con futuri debiti di imposta o alla richiesta del rimborso del credito irpef. Nel caso in cui si intende chiedere a rimborso il credito irpef risultante dalla presente dichiarazione ovvero il credito derivante dalla precedente dichiarazione e pertanto risulti compilata la colonna 3 di uno o più dei righi da RX1 a RX19, e/o la colonna 4 di uno o più dei righi da RX20 a RX26, il contribuente, per ridurre i tempi di erogazione del rimborso, può comunicare direttamente all’Agenzia delle entrate le proprie coordinate bancarie mediante i canali telematici dell’Agenzia delle entrate o presentare la richiesta di accreditamento ad un qualsiasi ufficio locale. Vi chiedo sempre di verificare l’esatto rigo con il modello di dichiarazione relativo all’anno di vostro specifico interesse in quanto potrebbero subire lievi variazioni. In genere però il descrittivo del rigo non cambia.

Se il contribuente non ha utilizzato il credito in compensazione in F24 e non fa valere il credito nella dichiarazione successiva o se questa non è presentata perché ricorrono le condizioni di esonero, può chiedere il rimborso presentando un’apposita istanza agli Uffici dell’Agenzia delle Entrate competenti in base al domicilio fiscale. Se il contribuente nell’anno successivo, ricorrendo le condizioni di esonero, non presenta la dichiarazione, può comunque indicare il credito in questione nella prima  dichiarazione successivamente presentata.

Vi ricordo inoltre che vi troverete a dover versare anche l’acconto Irpef e l’acconto Inps.

Comunicazione conto corrente per accredito rimborso da dichiarazione dei redditi

Se dalla dichiarazione presentata emerge un credito, il rimborso è eseguito direttamente dall’Amministrazione finanziaria. Se il contribuente ha fornito all’Agenzia delle Entrate le coordinate del suo conto corrente bancario o postale (codice IBAN), il rimborso viene accreditato su quel conto.

La richiesta di accredito può essere effettuata online tramite la specifica applicazione disponibile sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it (chi è già registrato ai servizi telematici può farlo attraverso il canale Fisconline) oppure recandovi personalmente presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

Se non sono state fornite le coordinate del conto corrente e non avete intenzione di utilizzare il credito in compensazione l’anno successivo facendo beneficienza allo Stato il rimborso è erogato con metodi diversi a seconda della somma da riscuotere:

  • per importi inferiori a 1.000 euro, comprensivi di interessi, il contribuente riceve un invito a presentarsi in un qualsiasi ufficio postale dove potrà riscuotere il rimborso in contanti
  • per importi pari o superiori a 1.000 euro il rimborso viene eseguito con l’emissione di un vaglia della Banca d’Italia.

Modulo per Richiesta Accredito Rimborso

Modulo Richiesta rimborso Accredito Dichiarazione dei redditi

MODELLO PER LA RICHIESTA DI ACCREDITO SU CONTO CORRENTE

Credito Non sfruttabile per incapienza del reddito: come comportarsi

Nel caso di incapienza di imposte da versare e di impossibilità di sfruttare le detrazioni potrete utilizzare comunque l’arma della cessione del credito. In pratica la legge consente di cedere alcune detrazioni ad alcuni soggetti. Abbiamo appositamente scritto un articolo di approfondimento sulle modalità per vendere il credito.

Cessione del credito di imposta per detrazioni fiscali

Guida al nuovo 730 precompilato

Se volete farvi un’idea delle modalità di calcolo, versamento e conoscere le scadenze potete consultare i precedenti articoli scritti sull’argomento (usare il comodo motore di ricerca qui nella barra sulla destra)

Vi ricordo sempre di verificare se avete fruito delle deduzioni e detrazioni irpef in modo da verificare eventuali risparmi di imposta.

 

Fonte: Tasse-fisco.com

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