(Adnkronos) – Un incontro "straordinario" quello di Donald Trump con Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago. A dirlo ai giornalisti al termine del vertice è stato il presidente Usa, secondo cui "siamo molto più vicini" alla pace. Trump ha poi reso noto di aver avuto un colloquio assieme a Zelensky con i leader di Regno Unito, Francia, Italia, Germania, Finlandia, Polonia e Norvegia, oltre ai capi dell'Unione Europea. "Abbiamo ritenuto opportuno parlare con loro e il nostro incontro è stato eccellente – ha detto -. Abbiamo trattato, secondo alcuni, il 95% della questione, non so quale percentuale, ma abbiamo compiuto molti progressi per porre fine a quella guerra". "Non voglio parlare di percentuali, voglio solo dire che potremmo essere vicini. Abbiamo fatto enormi progressi, non è un processo di un solo giorno. Potremmo essere vicini al 95%, sì", ha poi ribadito interpellato sull'avanzamento dei colloqui. "Siamo molto più vicini, è una questione molto complessa", ha aggiunto il presidente rispondendo alle domande sul destino del Donbass: il nodo non è completamente sciolto, a quanto pare. La Russia considera la regione un obiettivo prioritario, l'Ucraina non ha mai accettato l'idea di un sacrificio territoriale: la soluzione, ha spiegato Trump, è più vicina.
Sul tema, anche le risposte di Zelensky sono state evasive: "E' una domanda difficile, conoscete la nostra posizione. Dobbiamo rispettare la nostra legge, il nostro popolo e il territorio che controlliamo. Potremmo avere un referendum su alcuni punti, sul piano, o non tenere un referendum. Certo se il piano si rivelasse difficile per la nostra società, il popolo dovrebbe votare perché si parla della terra del nostro paese". "Tutti vogliamo che la guerra finisca, un sondaggio dice che il 91%" della popolazione ucraina "vuole che la guerra finisca", ha detto ancora Trump provando ad archiviare la situazione. Gli Stati Uniti hanno prospettato l'ipotesi di una 'zona libera economica' nel Donbass. "Alcune terre verranno forse verranno prese, meglio fare un accordo ora", ha aggiunto il presidente americano quasi a indicare che la situazione per Kiev potrebbe peggiorare se non arrivasse la fumata bianca in tempi brevi. Per Trump quindi "rimangono uno o due punti spinosi". Se una delle questioni riguarda il Donbass, l'altra è relativa al cessate il fuoco che la Russia non approva: "E' uno dei punti su cui stiamo lavorando. Putin non vuole essere nella condizione di fermarsi e poi dover riprendere la guerra, lo capisco. Io voglio fermare la guerra, il problema sarà risolto", ha affermato il presidente americano con ottimismo. "Nelle prossime settimane le questioni saranno affrontate dal nostro gruppo di lavoro. Sarà formato da Marco Rubio, Pete Hegseth, Steve Witkoff, Jared Kushner e dal generale Dan Caine. Parleranno con l'Ucraina e anche con la Russia", ha poi detto Trump delineando i prossimi passi che verranno compiuti nelle prossime settimane. L'iter prevede anche un incontro con i leader europei, "a Washington o da un'altra parte". Trump non ha escluso, in futuro, un viaggio in Ucraina: "Non ho problemi. Vorrei concludere l'accordo e non dover necessariamente andare. Mi sono offerto di andare a parlare al loro parlamento, se questo potesse aiutare. Penso che sarebbe utile, ma non so se sarebbe gradito". "Lei è il benvenuto", è intervenuto Zelensky. E se le prossime settimane non dovessero portare alla fumata bianca? "Continueranno a combattere e a morire. Non va bene, non vogliamo che vada così. Il presidente Zelensky non vuole che vada così e il presidente Putin non vuole che vada così", ha poi Trump prima di congedare tutti, dopo una postilla sulla qualità del cibo offerto a Mar-a-Lago: "Spero vi sia piaciuto". Prima dell'incontro, Trump ha annunciato di aver avuto una conversazione telefonica con Vladimir Putin: "Ho avuto una telefonata molto produttiva con il presidente russo". Il colloquio, il primo da due mesi e mezzo, è stato confermato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: la telefonata, dice Mosca, è avvenuta su iniziativa di Trump ed è durata 1 ora e 15 minuti. "Putin e Trump condividono in generale opinioni simili sul fatto che un cessate il fuoco temporaneo porterebbe solo a prolungare il conflitto in Ucraina", ha affermato Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino. "Trump ha ammesso che il conflitto ucraino si è rivelato il più difficile per lui. Il Presidente degli Stati Uniti ha ascoltato attentamente le valutazioni russe nell'ottica di raggiungere un accordo. Putin ha evidenziato l'importanza di continuare a basarsi sulle intese raggiunte ad Anchorage", nel vertice del 15 agosto in Alaska. Trump e Putin, secondo il Cremlino, si sentiranno nuovamente dopo l'incontro tra il presidente americano e Zelensky.
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