(Adnkronos) – Dopo una diagnosi di cancro al seno, "4 donne su 10 non ricevono abbastanza informazioni" sulla probabilità di recidiva, "9 su 10 si rivolgono a internet per ricercarle, esponendosi al rischio di raccogliere informazioni distorte che portano ad un allontanamento dell'aderenza alle cure. Il nostro appello va al medico affinché abbia una relazione continua con la propria paziente, in modo completo, e che sia in grado di mettere la persona in condizione di ricevere tutto quello che serve per la propria cura". Lo ha detto all’Adnkronos Rosanna D’Antona, presidente Europa Donna Italia, commentando la ricerca condotta su oltre 170 pazienti insieme ad Iqvia, specializzata nei servizi di ricerca clinica in ambito healthcare, e con il sostegno di Novartis Italia presentata oggi a Milano in occasione del lancio della campagna #PronteAPrevenire, promossa dalla farmaceutica e realizzata in collaborazione con Europa Donna Italia, Andos, IncontraDonna e Salute Donna Odv. La campagna, pensata per fornire strumenti e informazioni utili alla gestione consapevole del rischio di recidiva, si inserisce nell’ambito del progetto editoriale 'È tempo di vita', incarna l'obiettivo dell’associazione: fare rete tra le associazioni di pazienti. Nata "circa 30 anni fa, da un'idea del professor Veronesi e presente oggi in 47 paesi d’Europa – racconta la presidente – Europa Donna Italia si collega sul territorio nazionale con 190 associazioni che svolgono attività di caregiving, ma anche di informazione costante con le pazienti affinché aderiscano alle cure, per esempio dopo gli interventi, per evitare il rischio di recidiva", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)