Il cibo è, per molti palati, un’esperienza unica e irripetibile. Tuttavia, sarebbe sbagliato affermare che le cucine sono tutte uguali! Per esempio, spesso, si confonde la cucina gourmet con quella tradizionale o ancor peggio si paragonano due stili e due realtà che pur sembrando simili mostrano significative differenze. La cucina gourmet è un’evoluzione della ristorazione poiché punta non solo a far mangiare bene il cliente ma anche ad ammaliarlo offrendogli un’esperienza di gusto che vada aldilà della bontà del singolo piatto.
La cucina come esperienza sensoriale
Mangiare bene non basta. Oggi entrando in un ristorante la nostra attenzione viene catturata dai profumi, dai colori, dalle forme e dagli arredi. I piatti che ci vengono offerti non possono essere semplicemente buoni ma devono essere desiderabili. Un ristorante gourmet si riconosce proprio per l’innovazione che interessa non solo l’ambiente ma anche il cibo, il servizio e i dettagli. I piatti tradizionali vengono rivisti, rivalutati, potenziati. Accade così che piccoli e semplici elementi messi insieme formano un cocktail unico in grado di contenere cultura, tradizioni culinari, sapori, saperi e profumi.
La ricerca del gusto
Letteralmente la parola gourmet significa “buongustaio”, la parola presa in prestito dalla lingua francese indica colui che sa mangiare bene e che riconosce ciò che mangia. Si può dire che il gourmet e colui che ricerca il gusto, uno sperimentatore di accostamenti insoliti, un creativo che non si accontenta.
Una corsa lenta verso gusti unici
La società in cui viviamo ci ha abituati a correre, tutta la nostra esistenza è scandita da un orologio che ticchetta velocemente. I programmi di cucina, i robot, le ricette online e i programmi tv ci hanno insegnato a preparare una cena in meno di 8 minuti. Rispetto al passato, chi entra in un ristorante è più consapevole e deciso, in alcuni casi, senza saperlo, diventa spettatore e ricercatore inconsapevole del gusto tanto che, quando entra all’interno di un ristorante gourmet, si ferma ed assapora ciò che gli viene servito godendosi, con lentezza, la bontà di gusti particolari e associazioni insolite.
Attenzione alle aspettative!
Inutile precisare che la cucina gourmet non è quella della nonna e che le porzioni non sono quasi mai abbondanti poiché si punta alla qualità e non alla quantità. Possiamo dire, in altri termini, che non si tratta di un punto d’arrivo ma di un trampolino di lancio che prelude un’esperienza sensoriale arricchita da atmosfere magiche. Chi decide di optare per un simile ristorante, pertanto, non può aspettarsi la solita cucina tradizionale ma qualcosa di completamente diverso. Pertanto, è consigliabile non solo leggere bene il menù ma anche di farselo spiegare per apprezzare meglio le materie prime e le loro combinazioni.
L’improvvisazione non è ammessa
Cucinare bene è una qualità riconosciuta a molti chef ma non tutti possono definirsi cuochi gourmet poiché dietro ogni parola scritta nel menù, dietro la cordialità del cameriere, la bellezza suggestiva dell’ambiente e l’originalità nella presentazione del piatto ci sono anni e anni di investimenti economici e umani. Un ristorante gourmet è il risultato di anni ed anni fi formazione, di lavoro meticoloso e appassionato, di dedizione e impegno continuo. Da ciò ne deriva che non ci si può improvvisare gourmet ma bisogna studiare, ricercare e sperimentare emozioni nuove per poi trasmetterle ai clienti.
Ristoranti gourmet nel Salento
Chi decide di trascorrere la propria vacanza nel Salento e assaporare cucine diverse da quella tradizionale, può fermarsi in un ristorante a Torre Vado o procedere negli entroterra dei paesini che impreziosiscono il Capo di Leuca. Qui, oltre alla bellezza del territorio, potrà apprezzare la bontà di piatti originali, prelibati e gustosi.