(Adnkronos) – "Il digitale è un elemento sempre più pervasivo. Nelle grandi aziende la digitalizzazione è attorno al 70%, più di due volte superiore a quella delle pmi, che si attestano al 30%, ma nel nostro settore non arrivano nemmeno al 10% le aziende che hanno al loro interno un soggetto dedicato all’information technology o alla digitalizzazione dei processi”. Parole di Davide Albertini Petroni, presidente di Assoimmobiliare, intervenuto al panel ‘La sfida della sostenibilità tra società, economia e ambiente’ dell’edizione 2025 di Rebuild, la due giorni in svolgimento al Centro Congressi Riva del Garda (TN) il 6 e 7 maggio. “Nelle realtà che non hanno un sottostante già digitalizzato, l’intelligenza artificiale non potrà offrire grandi effetti positivi. È importante avere la capacità di raccogliere e trattare i dati – spiega – La digitalizzazione porterà sicuramente ad un accorciamento della filiera, ad una condivisione maggiore dei prodotti del manifatturiero con il mondo delle costruzioni e all’ottimizzazione dei processi”. “Un altro elemento da considerare è che dobbiamo migliorare la qualità del costruito – aggiunge – Perchè il valore oggi dipende anche dalle performance energetiche degli edifici, che devono poter essere misurabili: se un fabbricato consuma poco, vale di più, allo stesso modo, un fabbricato che ha bisogno di forte manutenzione vale meno di uno costruito bene sul quale per 10 anni non ci devi mettere mano. Ciò significa che dovremo valutare gli immobili nel loro life cycle”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)