Balbettare è un disturbo che coinvolge varie problematiche. Chi è balbuziente ha dei disagi ed una difficoltà oggettiva nel pronunciare alcune lettere o alcune sillabe; le motivazioni possono essere fisiche, anche se spesso subentrano cause ed effetti correlati alla sfera psicologica, dell’autostima e dei disturbi dell’ansia. Si entra all’interno di frangenti molto diversi tra di loro, valutando ognuno di essi si può giungere a una soluzione del problema. Il primo passo può essere quello della logopedia; esistono infatti appositi esercizi per non balbettare che permettono al balbuziente di limitare il disturbo in modo progressivo.
Quali esercizi per non balbettare
Gli esercizi che si utilizzano per evitare la balbuzie sono molteplici, anche perché esistono varie tipologie di balbuzie. Alcuni soggetti per altro balbettano solo in specifiche condizioni, ad esempio quando parlano di fronte a un ampio auditorio, oppure in presenza degli insegnanti. Inoltre numerosi balbuzienti tendono a non balbettare quando si trovano a dover leggere un testo scritto o a recitare delle parole che conoscono molto bene. Esistono dei metodi che aiutano il soggetto a limitare la balbuzie, ad esempio utilizzando un metronomo, che conferisce alle parole un ritmo cadenzato; oppure aiutando nella pronuncia di alcune specifiche consonanti o sillabe, quelle che causano maggiori problemi nel balbuziente. Ci sono, infine, delle metodologie che mirano a risolvere definitivamente la balbuzie, arrivando a non far percepire più alle persone la sensazione del blocco di balbuzie nel pensiero e, quindi, nell’eloquio.
Rieducare la persona
Se parte degli esercizi per non balbettare coinvolgono essenzialmente l’abilità che si ha nel parlare, così come l’utilizzo dell’apparato respiratorio, è vero anche che la via per eliminare questo disturbo passa anche attraverso la singola persona, i suoi sentimenti e le emozioni che prova quando è da sola o con gli altri. Per questo spesso il logopedista si fa aiutare anche da uno psicologo, che consiglia delle tecniche di rilassamento, come ad esempio il training autogeno. Si tratta della possibilità di imparare a visualizzare situazioni positive, in modo da imparare a evocare le medesime sensazioni anche durante esperienze ansiogene, come lo è il parlare in pubblico.
La balbuzie nei bambini
La balbuzie si può presentare anche nei bambini al di sotto dei 6 anni di età. Si parla in questi casi di balbuzie infantile primaria, un disturbo che nella maggior parte dei casi tende a rientrare autonomamente e a scomparire con il passare del tempo. I bambini di questa età non si rendono conto di balbettare e solitamente la loro balbuzie non coinvolge la sfera emotiva. È comunque importante considerare il problema ed occuparsene, poiché se è vero che può scomparire con il passare del tempo, può anche acuirsi. Per questo il logopedista e lo psicologo in questi casi coinvolgono non solo il bambino balbuziente ma anche i genitori, i care giver e gli insegnanti. Insegnando loro a non stigmatizzare la pronuncia scorretta e a correggere il bambino nel modo più adatto possibile. Lo stesso avviene nella cura della balbuzie secondaria, che è quella che si presenta dopo i 6 anni di età e che tenderà a mantenersi nel tempo. Avvicinarsi al problema con l’aiuto di specialisti del settore è in questi casi essenziale.