Per alcuni è l’erede di Marchisio, ad altri ha ricordato in alcune movenze un certo Pavel Nedved, un altro grande giocatore che a Torino ha lasciato più di qualche bel ricordo, un segno indelebile in realtà. Stiamo parlando di Fabio Miretti, uno che ha Pinerolo nel sangue, dal momento che ci è nato, circa 21 anni fa.
Non c’è dubbio che il buon Fabio debba essere inserito di diritto tra i migliori prospetti italiani attualmente in circolazione. L’età è dalla sua parte e il fatto che si parli già da così tanto tempo di lui fa capire quali sono davvero le sue potenzialità, ma ci sono diversi aspetti che ne hanno frenato un po’ la definitiva consacrazione.
L’opportunità al Genoa
Miretti è uno che sa giocare a calcio ed è un vantaggio rispetto a tanti altri giocatori: è una frase che ha ribadito più di una volta Max Allegri, ex allenatore della Juventus, che non ha mai esitato nel dargli fiducia e spronarlo a migliorare. Il vero e proprio tallone d’Achille, però, in queste prime annate bianconere, per Miretti è stato quello di non riuscire ad essere concreto in zona gol. La prima rete con la maglia della Vecchia Signora è arrivata solamente dopo 57 presenze, anche se in quel frangente è stata decisiva per sbancare un campo ostico come quello di Firenze.
Poi gli infortuni, tanti, e la decisione della Juve di mandarlo in prestito per farsi le ossa e per avere continuità di rendimento. Il suo trasferimento al Genoa si può spiegare in modo molto facile, quindi, ma gli infortuni al momento ne stanno limitando le apparizioni. Ed è chiaro che in tanti si chiedono se possa effettivamente risultare decisivo in una squadra che potrebbe lottare fino all’ultimo per la salvezza. Questo, perlomeno, è il pensiero di tanti addetti ai lavori, compresi quelli che sono soliti fare pronostici e individuare le migliori opzioni per scommettere sul campionato di serie A, come nel caso delle live bet NetBet, affidandosi a portali sicuri e affidabili che sono diventati un punto di riferimento per l’intrattenimento in generale.
Bianconero nel cuore
Capita piuttosto di frequente di sentir parlare di talenti che in serie A proprio non riescono a sbocciare, di giovani che nelle primavere dei vari club sono fortissimi, ma che non vengono fatti esordire. Ebbene, Fabio fa parte certamente di uno dei pochi talenti che sono stati effettivamente lanciati nel calcio che conta e a cui è stata data fiducia.
In casa bianconera già da qualche tempo si tratta di una tendenza che si è fatta sempre più evidente e concreta, con l’esempio di Thiago Motta, il nuovo tecnico bianconero, che è lampante circa la necessità di rivoluzionare il modo di costruire la rosa, puntando finalmente su un corso più giovane e con un’età media decisamente più bassa rispetto agli anni passati.
Miretti è, di fatto, un calciatore a tinte bianconere, dato che la sua esperienza con la Vecchia Signora ha preso il via da quando aveva solamente 8 anni. Ebbene, da quel momento in avanti, Miretti ha affrontato tutti i vari step che l’hanno portato fino in prima squadra. Non si è fatto mancare neppure un percorso in Next Gen, prima di essere lanciato da Allegri anche tra i titolari. Ed è stata proprio quell’esperienza a far capire a Miretti che, per poter essere pronti fin da subito ad alti livelli, giocare in Lega Pro può essere un passaggio davvero fondamentale da affrontare per un giovane, a maggior ragione per via del fatto che c’è troppa differenza nel salto dalla primavera alla prima squadra e l’impatto, spesso e volentieri, si rivela negativo in effettivo. Ed è probabilmente anche per via di tutta questa trafila con i colori della Juve che i tifosi bianconeri sperano di rivedere Miretti il prima possibile di nuovo con questa maglia. Più forte, più continuo, più concreto in zona gol e, senza dubbio, anche senza tutta la sfortuna e gli infortuni che l’hanno falcidiato fino ad oggi.