(Adnkronos) –
"Quando togli dei bambini da una realtà estremamente felice gli crei un trauma enorme e irreversibile. Questi bambini vivevano in una realtà idilliaca, erano felici, avevano una istruzione e una loro socialità relativa all'educazione che la famiglia aveva deciso di dargli. Una famiglia ha il diritto di crescere i propri figli come meglio crede, rendendoli felici, proteggendoli e facendoli vivere in libertà''. Così Alba Parietti all'Adnkronos, intervenendo sulla vicenda dei bambini tolti ai genitori che vivono nei boschi del chietino. ''Trovo molto più diseducativo permettere ai propri figli di accedere a tutti i mezzi tecnologici senza alcun controllo, per cui qualsiasi ragazzino può avere accesso a film porno e a scene violente. A me sembra molto più preoccupante questo'', sottolinea.
''L'applicazione delle leggi dovrebbe essere fatta con intelligenza – prosegue la conduttrice – se nell'applicare la legge, invece di dare ai bambini un avvenire migliore gli crei un trauma non stai facendo niente di buono. Facendo così non punisci i genitori ma i bambini. Togliere l'autorità ad un genitore è la cosa peggiore che puoi fare ad un bambino. Il mondo è pieno di bambini che vengono abusati, vessati, traumatizzati dalle violenze a cui assistono in casa ed è su quelle famiglie che bisogna intervenire ma nessuno si muove. Questa vicenda è diventata anche una questione politica – continua la Parietti – n
ei paesi seri le questioni sociologiche che riguardano abusi su donne, uomini e bambini non diventano fonti di discussioni politiche, in Italia purtroppo si'. In Spagna ad esempio, sul tema della violenza sulle donne, non c'è una divisione su cosa fare e cosa non fare perché il bene comune è proteggere le donne. Qui, anche sul tema dei diritti civili, si creano sempre delle divisioni''. Tornando alla vicenda della famiglia nel bosco Parietti prosegue: ''Anche se questi bambini verranno restituiti alla famiglia il danno ormai è stato fatto. Anche l'attenzione mediatica che i genitori stanno subendo per difendersi è un abuso. I servizi sociali si devono occupare dei bambini maltrattati, dei bambini sottoposti a violenze e abusi quotidiani – ribadisce – Sembra che si voglia intervenire solo su casi da spettacolarizzare e non su questioni gravissime e sotterranee'', conclude (di Alisa Toaff)
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