(Adnkronos) – Meta continua a spingere sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nei suoi prodotti e lo fa portando su Instagram Meta AI Studio, uno strumento che consente di creare IA personalizzate pensate per chattare, intrattenere, generare immagini o supportare il brainstorming creativo. Non si tratta però di una funzione già disponibile per tutti: l’accesso è graduale e, almeno per ora, limitato a una parte degli utenti. L’idea alla base è semplice ma ambiziosa. Attraverso Meta AI Studio è possibile definire personalità, tono e comportamento di un’IA, costruendola attorno a uno scopo preciso o a uno stile comunicativo riconoscibile. Una volta creata, l’IA può essere condivisa su Instagram e, in alcuni casi, anche su Messenger e WhatsApp, diventando un’estensione digitale dell’identità del creator o un vero e proprio personaggio autonomo. La creazione avviene da desktop, passando dal sito dedicato di AI Studio. Dopo aver scelto se partire da un modello suggerito o da una descrizione completamente personalizzata, il sistema genera automaticamente nome, slogan e avatar, offrendo diverse opzioni visive modificabili tramite prompt. A quel punto si entra nella parte più delicata: la definizione della personalità. Qui si stabilisce come l’IA interagisce con le persone, come avvia le conversazioni e quali esempi di domande può suggerire per facilitare il dialogo. Un passaggio chiave riguarda la visibilità. Meta consente di decidere se rendere l’IA pubblica, limitata agli amici più stretti o visibile solo al creator. La scelta del pubblico non influisce sulla privacy dell’account personale, ma determina chi può vedere l’IA, usarla e persino prenderla come modello per crearne una nuova. Se resa pubblica, l’IA può comparire anche in chat di gruppo e interagire con altre IA, aprendo scenari inediti sul piano dell’esperienza utente. Prima di diventare attiva, ogni IA viene sottoposta a un controllo. Solo dopo l’approvazione le persone possono iniziare a chattare con essa, e l’utente riceve una notifica di avvenuta pubblicazione. Meta sottolinea che tutte le interazioni restano soggette agli standard della community e alle Condizioni d’uso, esattamente come accade per i contenuti tradizionali. Ed è proprio sul tema delle responsabilità che l’azienda alza l’asticella delle avvertenze. Le risposte generate dalle IA possono essere inesatte o inappropriate e non devono essere utilizzate per prendere decisioni importanti. Non solo: le IA personalizzate non sono professionisti né esperti qualificati e non possono sostituire consulenze mediche, legali, finanziarie o psicologiche. In caso di violazioni degli standard, anche i contenuti generati dall’IA possono essere rimossi, con possibili restrizioni o sospensioni dell’account che li ha condivisi. Sul fronte dei dati, Meta conferma che le interazioni con le IA vengono utilizzate per migliorare i modelli. Informazioni come la regione dell’utente, la posizione approssimativa, l’età, il genere e gli interessi dedotti dall’attività sulle piattaforme possono essere impiegati per rendere le risposte più pertinenti. In alcuni casi, se l’IA non riesce a fornire una risposta adeguata, i messaggi possono essere condivisi con partner selezionati, sempre nel quadro delle condizioni d’uso di Meta AI. Un dettaglio non secondario riguarda la privacy delle conversazioni: chi crea un’IA non può vedere le chat che altre persone hanno con essa, salvo casi specifici legati a IA basate sul creator stesso per la gestione automatica dei messaggi personali.
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