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In casa Napoli non si ferma la festa scudetto. Dopo la vittoria contro il Cagliari nell'ultima giornata di Serie A che è valsa il quarto tricolore della sua storia, il club partenopeo programma già il futuro, come confermato dal presidente Aurelio De Laurentiis, che a Radio CRC ha parlato di Antonio Conte, nuovo stadio e anche del Papa. "Dobbiamo cavalcare l'onda di una Napoli vincente. Dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e filosofia", ha detto De Laurentiis, "ieri siamo arrivati a oltre 52 schermi che hanno dato l'opportunità a tutti di assistere a questa meravigliosa consacrazione e di farlo senza incidenti. È una vittoria anche per il calcio italiano". "Io sono sempre affamato: non si deve creare la noia della continuità, ma la primizia e l'incoscienza dell'imprevisto", ha continuato il produttore, che ha aperto alla possibilità di festeggiare con un bus scoperto per le vie della città: "Era stata una richiesta già nel terzo scudetto, è quanto appassiona di più i napoletani. Gioiamo e divertiamoci sempre in totale sicurezza, perché la salute è il bene più prezioso che ognuno di noi ha". Poi uno sguardo al futuro, tra Champions League e nuovo stadio: "Non posso promettere nulla. Il Napoli c'è, è forte e crescerà sempre di più. Abbiamo due problemi importanti ora, però, ovvero il centro sportivo e lo stadio: due tasselli che porteranno via fatica, denaro e investimenti", ha spiegato il presidente azzurro, "per il centro sportivo dobbiamo assolutamente iniziare i lavori a settembre, perché dobbiamo lasciare Castel Volturno. Non è facile individuare il territorio. Allo Stadio Maradona c'è un problema fondamentale: se vogliamo competere con le squadre più importanti del mondo non possiamo avere una distanza così colossale dal campo di calcio. Sto studiando i costi per la riattivazione del terzo anello e per prevedere 45 salottini ". E sul futuro di Antonio Conte, uno dei principali artefici di questo scudetto, De Laurentiis ha voluto tranquillizzare i tifosi: "State sereni, Conte è un grandissimo allenatore e un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più. Questa mattina andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni. Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)