(Adnkronos) –
Settantasei bovini morti contemporaneamente, improvvisamente e inspiegabilmente. Scattano le indagini, poi la scoperta: sono stati uccisi dall'inalazione di oleandri inavvertitamente bruciati in un campo attiguo all'allevamento. Un caso misterioso che dà origine a una scoperta scientifica: per la prima volta in letteratura viene evidenziato che gli oleandri possono essere mortali non solo per ingestione, ma anche per inalazione. E' una rivista internazionale, 'Frontiers in Veterinary Science', dedica all'episodio – avvenuto in un allevamento del Padovano – un approfondito articolo dal titolo 'Case Report: Oleandrin intoxication by inhalation in beef cattle'. E' uno degli eventi sul quale hanno indagato i veterinari dell'Ulss 6 Euganea, che domani si ritroveranno insieme a medici, assistenti sanitari, infermieri, tecnici della prevenzione, biologi, psicologi e personale amministrativo in assise a Piove di Sacco, nella Plenaria 2025 del Dipartimento di Prevenzione dell'azienda sanitaria. Un incontro in cui si parlerà anche di medicina veterinaria, sicurezza ambientale, alimentare e sanità animale, epidemiologia, vaccini, screening, attività motoria, medicina legale, sicurezza sul lavoro. La vicenda dei 76 bovini morti – riferisce l'azienda Ussl 6 Euganea – nasce da una telefonata ricevuta una domenica mattina dal Servizio veterinario, da un allevatore che segnalava la morte improvvisa e inspiegabile di più di un terzo dei suoi oltre 200 bovini da ingrasso. L'allevamento non era stato colpito da incendi o eventi atmosferici gravi e le indagini non evidenziavano presenza di malattia. Dalla testimonianza dell'allevatore i veterinari scoprono però che erano stati bruciati dei rami di oleandro, il fumo (per via della bassa pressione atmosferica) era entrato nella stalla e i bovini avevano manifestato difficoltà respiratorie. Il maggior numero di animali morti, inoltre, si trovava proprio in prossimità del punto di ingresso del flusso d'aria rispetto a dove erano stati bruciati i rami. Un familiare dell'allevatore, intervenuto subito dopo il fatto, ha accusato gli stessi sintomi ed è stato portato in ospedale, dimesso qualche ora dopo per miglioramento. "La tossicità della pianta di oleandro è ben nota – afferma Anselmo Ferronato, direttore Servizio veterinario Sanità animale Ulss 6 – ma neanche i libri di tossicologia riportano problematiche dovute all'esposizione al fumo derivato dall'oleandro. Abbiamo così coinvolto l'università degli Studi di Padova per approfondire il caso. Sono stati quindi svolti esami autoptici su alcuni animali venuti a morte e diversi esami di approfondimento". "Con la collaborazione di diversi laboratori, infine siamo riusciti a confermare quanto ipotizzato: dagli esami istologici si vedono danni compatibili con intossicazione da oleandrina e la stessa molecola viene ritrovata in diversi organi. Pochi mesi dopo questo sfortunato episodio si arriva a pubblicare l'articolo su Frontiers in Veterinary Science. Un lavoro nato dalla competenza, la curiosità e soprattutto la grande collaborazione tra numerosi professionisti coinvolti, tra i quali il fondamentale apporto del Dipartimento di Medicina animale, produzioni e salute dell'ateneo di Padova, una sinergia di cui il Servizio veterinario della Ulss 6 Euganea è orgoglioso di far parte", conclude Ferronato.
—cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)










