(Adnkronos) – In quel viale del Sommergibile, a Ostia, dove il 48enne Fabrizio Vallo è stato ucciso con cinque colpi di pistola esplosi da due uomini in fuga, questa mattina è tutto come sempre: non una transenna, se non quelle arancioni sbilenche su impalcature da decenni senza l'ombra di operai, gente a passeggio con il cane, altri in fila nella farmacia di fronte. E i residenti del palazzo al 29a sotto al quale è stato consumato l'agguato, entrano ed escono con l'aria serafica di un qualsiasi giorno. "E' una cosa frequente qui, siamo abituati" dice all'Adnkronos un ragazzo. D'altronde, a un soffio da lì, il clan di Ostia ammazzò i rivali Giovanni Galleoni detto 'Baficchio' e Francesco Antonini detto 'Sorcanera' nel silenzio tombale del quadrante di litorale noto come Nuova Ostia. Tapparelle abbassate in fretta e in furia e bocche cucite: sono passati tredici anni da quel 22 novembre 2011. Questa mattina i residenti del palazzo hanno risposto ugualmente così: "Non c'ero", "Non ho sentito nulla", "Non sono di qui, sono ospite da alcuni amici". I cinque proiettili che hanno centrato Vallo alla testa e all'addome sono stati esplosi poco dopo le 23. (di Silvia Mancinelli) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)










