(Adnkronos) – "Noi non abbiamo elementi tali da dirci se ci siano o meno i russi ma abbiamo manifestato perplessità sulla affidabilità di Goy energy perche nel loro core business non ci sono le politiche energetiche". Lo afferma all’AdnKronos il segretario della Cgil siciliana, Alfio Mannino in merito alla Goy Energy, la societa' cipriota che ha siglato l'accordo con la Lukoil per rilevare del sito ex Isab di Priolo, nel siracusano, al centro di ipotesi,rimbalzate anche sui media, e smentite dallo stesso gruppo, su collegamenti di quest’ultimo con la Russia. "Il governo italiano – aggiunge- deve verificare effettivamente cosa ci sia dietro il gruppo cipriota e quale sia il piano finanziario a prescindere dagli aspetti di natura geo economica,geo politica. A noi – evidenzia- interessa quale sia il piano industriale che questi vogliono mettere a disposizione e se rispondono ai tre criteri relativi alla difesa dell’occupazione, agli investimenti in direzione della transizione ambientale e che non sia solo una operazione di carattere finanziario". "Su questo gruppo cipriota abbiamo già manifestato la nostra preoccupazione – ribadisce Mannino- poiché non avendo nel loro core business le politiche energetiche e la raffinazione, possano invece fare solo una azione – ripete il segretario siciliano della Camera del Lavoro- solo di carattere finanziario e non industriale". Mannino sottolinea nuovamente come l’esecutivo nazionale abbia "da un lato il potere di controllo e di verifica e dall’altro, in questa fase di transizione, dare un governo allo stabilimento di Lukoil". "Noi – conclude Mannino- abbiamo sin dalla inizio abbiamo manifestato perplessità su Goy Energy e continuano a ritenere che il governo debba chiedere ad un grande player nazionale a partire da Eni di farsi capofila nella guida del polo petrolchimico di Siracusa per evitare che un altro asset straniero possa andare in mani straniere". (di Francesco Bianco) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)