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Processo Grillo jr, domani udienza chiave

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7 Febbraio 2023
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Processo Grillo jr, domani udienza chiave
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(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – Udienza chiave, domani al tribunale di Tempio Pausania, in Sardegna, nel processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S Beppe Grillo, e dei suoi tre amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Domani, da mezzogiorno, saranno ascoltati in aula, i genitori della ragazza italo norvegese, e due amici della giovane, un ragazzo, Alex, e un’amica, A., che dopo il presunto stupro, del luglio del 2019, avrebbero raccolto le confidenze della ragazza, che oggi vive all’estero. Sempre domani il Procuratore Gregorio Capasso ha chiamato a deporre una consulente della stessa Procura, Veronica Chiodino, la consulente tecnica incaricata di tradurre le chat tra Silvia e una sua connazionale norvegese. I ragazzi si sono sempre difesi dicendo che i rapporti fossero “consenzienti” ma per la Procura, che sarà rappresentata in aula direttamente dal procuratore Gregorio Capasso, la violenza ci sarebbe stata. 

Nel corso dell’ultima udienza, che si è tenuta il 16 novembre 2022, venne in aula l’imputato Francesco Corsiglia che decise di rilasciare alcune dichiarazioni spontanee. “Non ho mai commesso alcuna violenza sessuale sulla ragazza. – affermò in aula, a porte chiuse- Studio in Spagna e non posso seguire il processo come vorrei, ma oggi sono qui per ribadire la mia innocenza. Con quella ragazza ho avuto un rapporto sessuale consenziente. Poi mi sono addormentato e non so cosa sia successo in seguito”. Tra i testimoni della scorsa udienza anche l’istruttore di kitesurf che, l’indomani del presunto abuso, raccolse le confidenze di Silvia. E la dottoressa Vera Gloria Merelli, della clinica Mangiagalli di Milano.  

Ma quali sono le accuse contro i quattro imputati? “Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro giovani indagati che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica” di quel momento. Sono soltanto alcune delle accuse della Procura di Tempio Pausania (Sassari) a carico dei quattro ragazzi della Genova bene. Pagine su pagine di orrori raccontati dalla giovane studentessa italo-norvegese, oggi ventiduenne, che avrebbe subito, quel 17 luglio di quattro anni fa. Le indagini sono state chiuse per due volte, dopo i nuovi interrogatori dei giovani. Secondo i magistrati non fu “sesso consenziente”, come dice invece la difesa degli indagati. Per l’accusa è stata “violenza sessuale di gruppo”. E per dimostrarlo hanno allegato agli atti, il racconto crudo della giovane che spiega di essere stata stuprata a turno. “Verso le sei del mattino – si legge in un verbale – mentre R. M. (l’amica della vittima ndr) dormiva”, scrivono i magistrati, la giovane è “stata costretta” ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box doccia del bagno, con uno dei ragazzi. “Gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare”. Poi un’altra violenza, costringendo la giovane a bere mezza bottiglia di vodka contro il suo volere.  

La Procura ha anche una serie di fotografie e immagini che ha inserito nel fascicolo. “La ragazza ha poi perso conoscenza fino alle 15 quando è tornata a Palau”, scrivono i pm. La “lucidità” della vittima “risultava enormemente compromessa” quando è stata “condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati” l’avrebbero costretta ad avere “cinque o sei rapporti”. 

Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, che negano tutte le accuse di violenza sessuale, a metà luglio del 2019, erano in vacanza in Costa Smeralda, tra serate danzanti al Billionaire e cene con gli amici. Ma una notte, il 16 luglio, come poi ha raccontato la ragazza di 19 anni, si sarebbero resi responsabili di stupro di gruppo. La ragazza, che è difesa dall’avvocata Giulia Bongiorno, ex ministra leghista nel primo governo Conte e oggi Presidente della Commissione Giustizia, è stata più volte dagli inquirenti e ha raccontato, fin nei minimi particolari, quanto sarebbe accaduto in quella notte.  

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, grazie al racconto della vittima ma anche di alcuni testimoni, quella notte di metà luglio 2019, Ciro Grillo e i suoi tre amici avevano trascorso la serata al Billionaire. Poi, quasi all’alba, avevano lasciato il locale con due giovani studentesse milanesi. Le ragazze avevano seguito i quattro giovani nella villa di Beppe Grillo in Costa Smeralda. Solo che su quello che è accaduto qui ci sono diverse versioni. Da un lato la ragazza, che ha raccontato di essere stata stuprata, dopo che l’amica si era addormentata. La giovanissima ha detto di essere stata costretta a un rapporto sessuale con uno dei ragazzi. E poi essere stata stuprata anche dagli altri tre. Per “cinque o sei volte”. Ma la versione fornita dai giovani rampolli della Genova bene è del tutto diversa. Hanno raccontato che il rapporto di gruppo con la giovane c’era stato ma che era “consenziente”.  

E per rafforzare la loro tesi hanno raccontato ai magistrati che li hanno interrogati più volte che dopo il primo rapporto, lei e il primo ragazzo, sarebbero andati insieme a comprare le sigarette, e al ritorno, nella villa del Pevero, a Porto Cervo, lei avrebbe avuto rapporti consenzienti con gli altri tre. E che nei giorni seguenti ci sarebbero stati scambi di messaggi con i ragazzi.  

La denuncia è avvenuta solo successivamente, quando la ragazza era tornata a casa a Milano, quando ha raccontato quanto avvenuto durante una visita alla clinica Mangiagalli. Una versione che contrasta totalmente con quanto raccontato dalla ragazza, una studentessa italo-norvegese in vacanza con l’amica.  

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