(Adnkronos) – Al via la stagione degli sport invernali, con l'imminente Olimpiade di Milano-Cortina, e tornano anche i rischi per le articolazioni. Secondo l'ultima indagine dell'Istituto provinciale di statistica (Astat) della Provincia autonoma di Bolzano, durante la stagione 2024-25 si sono registrati 11.905 infortuni sulle 98 piste da sci dell'Alto Adige, con un aumento del 7,1% rispetto all'anno precedente. Gli incidenti hanno coinvolto per il 50,7% donne e per il 49,3% uomini. In 3 casi su 4 (75,7%) sono stati causati da cadute senza il coinvolgimento di terzi. Crescono però anche le collisioni con altre persone, che rappresentano il 14,3% degli episodi. A fare il punto è la Siot, la Società italiana di ortopedia e traumatologia. Il 50,8% degli incidenti è avvenuto sulle piste rosse, il 40,4% su quelle azzurre – incluse le aree delle scuole di sci – mentre solo l'8,8% si è verificato sulle piste nere più impegnative. "Se si arriva preparati, gli sport invernali come sci, pattinaggio e snowboard possono essere svolti in tutta sicurezza a tutte le età – spiega Pietro Simone Randelli, presidente Siot e direttore scientifico della Clinica Ortopedica dell'Istituto Gaetano Pini, ordinario di Ortopedia all'università degli Studi di Milano – Viceversa, chi conduce una vita sedentaria tende a subire infortuni anche gravi all'apparato muscoloscheletrico: prepararsi all'incontro con la montagna e il ghiaccio è una mossa vincente, così come lo è essere prudenti quando il meteo è meno favorevole". Per quanto riguarda la tipologia dei traumi, il ginocchio si conferma la sede più frequentemente coinvolta: distorsioni, stiramenti e contusioni rappresentano complessivamente il 35,9% dei casi, con un impatto maggiore nelle fasce 51-60 anni (22%) e 41-50 (19,7%) e una chiara prevalenza femminile (68,7%). Seguono i traumi alla spalla (13%), tra lussazioni, fratture e contusioni, che interessano soprattutto gli uomini (67,8%) e la fascia d'età 51-60 (23,7%). Rimangono stabili, rispetto all'anno precedente, i traumi alla testa (8,6%), come contusioni o lievi traumi cranici: un dato che resta sotto controllo anche grazie alla bassa percentuale di sciatori che ancora non indossano il casco (4,3%). Anche la distribuzione per fasce d'età conferma tendenze ormai consolidate: la quota più alta di infortuni riguarda i ragazzi tra gli 11 e i 20 anni (22,3%), con una lieve prevalenza maschile, seguiti dagli adulti tra i 51 e i 60 anni (18,8%), categoria nella quale risultano più colpite le donne. L'esperienza, quindi, è un fattore da tenere in considerazione. Soprattutto se si è principianti o sciatori occasionali, è opportuno farsi seguire da maestri certificati che possano insegnare in maniera corretta le basi tecniche delle discipline sportive invernali, limitando così le cadute e gli infortuni, raccomandano gli ortopedici. "Le piste hanno colori diversi per permettere a tutti di affrontare difficoltà alla propria portata, evitando rischi inutili e sapendo che non si deve affrontare una discesa a tutti i costi – sottolinea ancora il presidente Siot – La prevenzione passa anche dalla responsabilità comune: ogni sciatore è parte attiva della sicurezza sulle piste. Agire con prudenza, rispettare gli altri e valutare correttamente le proprie capacità riduce in modo significativo il numero di incidenti".
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