(Adnkronos) – "Di fronte a simili ed efferati delitti, le persone rimangono spesso disorientate e si chiedono: perché la gente uccide? Come è possibile che si arrivi a gesti così estremi ed irrispettosi della vita altrui? Da quanto si è appreso nelle ultime ore, fermo restando che le indagini sono ancora in corso, sembrerebbe che l'uomo fosse profondamente disturbato e che, dopo la drammatica morte del figlio avvenuta dieci anni fa a causa di un incidente sugli sci, avesse iniziato a comportarsi in modo strano, violento e minaccioso. Queste condotte erano state segnalate alle forze dell'ordine e proprio per tale motivo all'uomo era stato negato il rilascio del porto d'armi. Ritengo che l'atroce gesto omicidiario possa essere stato causato da una sorta di 'alienazione' in cui si trovava l'uomo, condizione scatenata con ogni probabilità dalla prematura perdita del figlio". E' quanto afferma all'Adnkronos, l'avvocato criminalista e romanziere di successo, Gianluca Arrighi soffermandosi sul profilo di Claudio Campiti, autore del triplice omicidio, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, avvenuto nel quartiere Fidene di Roma. "Gli individui alienati – spiega Arrighi, che nei suoi libri ha sempre approfondito le motivazioni che portano gli esseri umani a commettere delitti e crimini efferati – perdono totalmente la fiducia verso il mondo esterno e per ciò che potrà riservare loro il futuro. La vita di queste persone è contraddistinta da una serie di frustrazioni che si accumulano, una dopo l'altra, inesorabilmente, andando ad alimentare la sfiducia sia nei confronti della società che nei riguardi delle proprie capacità di adattamento all'ambiente; provano rabbia e ostilità verso tutto ciò che li circonda; si trasformano in individui aggressivi e risentiti". "Dietro un simile delitto si cela probabilmente una motivazione di 'disperazione', che ha condotto quest'uomo verso una reazione abnorme. Purtroppo la storia ci ricorda come spesso le persone commettano massacri, dalla strage commessa da Doretta Graneris alla mattanza di Erba. Se lo stato mentale in cui si trovava l'uomo quando, ieri mattina, ha ucciso tre persone abbia annullato o fortemente ridotto la sua capacità di intendere e di volere è un elemento che potrà essere stabilito soltanto a seguito di una perizia psichiatrica", conclude. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)










