(Adnkronos) – La Russia e l'Ucraina rimangono ancora distanti da un accordo di pace, nonostante abbiano fatto qualche progresso. A dirlo è stato Marco Rubio, ribadendo che senza una svolta in tempi rapidi, Donald Trump potrebbe riconsiderare il ruolo di mediazione degli Stati Uniti. "Si sono avvicinati, ma sono ancora distanti e è necessaria una vera svolta in tempi molto brevi per rendere possibile" un accordo, ha detto il segretario di Stato intervistato da Fox News. In caso contrario "il presidente deciderà quanto altro tempo dedicheremo a questo" ha aggiunto Rubio, sottolineando che Washington deve fronteggiare altre questioni pressanti, come il conflitto commerciale con la Cina o il nucleare iraniano. In ogni caso, ha ribadito Rubio, non c'è soluzione militare alla guerra, dal momento che Vladimir Putin non può conquistare tutto il Paese né l'Ucraina può respingere le forze russe "indietro dove erano nel 2014". Secondo il quadro delineato dall'intelligence degli Stati Uniti e da fonti occidentali citate dalla Cnn, Putin avrebbe intanto modificato il proprio approccio. Il Cremlino sembra aver abbandonato l'idea di una lunga guerra di logoramento, da portare avanti parallelamente ad un lento processo negoziale, e ora privilegia un orizzonte a breve termine. L'inversione di rotta, almeno parziale, sarebbe stata captata da Washington. Donald Trump e i suoi collaboratori ritengono che il presidente russo sia ora più propenso a considerare un accordo di pace rispetto al recente passato. Gli Stati Uniti mantengono però una 'quota' di scetticismo, visto che le proposte americane per un accordo finora non hanno ricevuto il sì di Mosca nonostante le offerte che Washington ritiene generose: Putin, in sostanza, potrebbe conservare gran parte dei territori invasi. Non si può nemmeno escludere un'ulteriore ipotesi: il sì della Russia alla pace non garantirebbe in assoluto la sicurezza dell'Ucraina, che potrebbe subire un nuovo attacco in futuro. Il Parlamento di Kiev voterà giovedì prossimo, l'8 maggio, la ratifica dell'accordo sullo sfruttamento delle terre rare che l'Ucraina ha raggiunto con gli Stati Uniti. Lo riferiscono deputati ucraini Trentuno persone sono intanto rimaste ferite in raid russi che hanno colpito nella notte Zaporizhzhia ed altre zone. "Ventinove persone sono rimaste ferite in un attacco notturno del nemico" nella città industriale di Zaporizhzhia, ha scritto su Telegram il governatore Ivan Fedorov, aggiungendo che tra i feriti c'e' un ragazzo di 13 anni. "I russi hanno colpito le infrastrutture civili della città, palazzi, un'università", ha poi aggiunto. La compagnia ferroviaria nazionale ha reso noto che un impianto per la riparazione delle locomotive è stato oggetto "di un massiccio bombardamento". Due uomini sono rimasti feriti in un attacco con i droni nella regione di Dnipropetrovsk, ha reso noto il governatore Sergiy Lysak su Telegram. Intanto, il ministero della Difesa russo ha detto che nella notte la difesa aerea ha distrutto 121 droni ucraini, in maggioranza in Crimea. L'Ucraina accusa quindi la Russia di aver lanciato 150 droni contro il suo territorio, mentre Mosca afferma di aver abbattuto più di 120 droni ucraini. I militari ucraini precisano che sono stati intercettati e distrutti 64 droni e via Facebook lo Stato Maggiore parla anche di 62 "droni esca" caduti prima che "raggiungessero gli obiettivi". "L'attacco aereo nemico è stato respinto", affermano, pur confermando attacchi che hanno colpito le regioni di Dnipropetrovsk e Donetsk oltre a Zaporizhzhia. Da parte sua il ministero russo della Difesa precisa su Telegram che i sistemi di difesa aerea hanno intercettato e abbattuto nelle ultime ore 121 droni ucraini, 89 dei quali sulla Crimea e 23 sul Mar Nero. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)