(Adnkronos) – Volodymyr Zelensky si dice "fiducioso che, dopo il nostro incontro in Vaticano, il presidente Trump abbia iniziato a vedere le cose in modo un po' diverso". La foto del presidente ucraino e del presidente Usa, seduti l'uno di fronte all'altro nel giorno dei funerali di Papa Francesco, è diventata subito un simbolo. Per Zelensky l'incontro del 26 aprile è stato "forse il più breve, ma il più sostanziale", ha spiegato riferendo di aver esortato Trump a tornare alla sua proposta originale di un cessate il fuoco incondizionato come punto di partenza per i colloqui di pace, una mossa sostenuta da Kiev ma respinta da Mosca. "Con tutto il rispetto per i nostri team negoziali, il formato uno contro uno, a mio parere, ha funzionato. C'era l'atmosfera giusta per la conversazione", ha detto ancora il presidente ucraino aggiungendo: "Vedremo. È la sua visione, la sua scelta in ogni caso. Penso che ci siamo comportati in modo costruttivo e con integrità, e questo è importante". Sulle brevi tregue proposte da Vladimir Putin, tra cui un cessate il fuoco dall'8 al 10 maggio, il presidente ucraino ha affermato di non voler "scherzare" ritenendo che i tempi siano troppo brevi per tenere colloqui seri. "È impossibile concordare qualsiasi cosa in tre, cinque o sette giorni. È impossibile elaborare un piano per stabilire i prossimi passi per porre fine alla guerra. Non mi sembra una cosa seria", ha detto Zelensky ieri sera in conferenza stampa, chiedendo ancora una volta una tregua incondizionata di 30 giorni. Incontrando un gruppo di giornalisti, Zelensky ha poi dichiarato che Mosca è responsabile della sicurezza dei leader mondiali in visita in Russia per le cerimonie dell'80esimo anniversario della vittoria sulla Germania nazista in programma la prossima settimana. "La nostra posizione è molto semplice nei confronti di tutti i Paesi che si sono recati o si stanno recando in Russia il 9 maggio: non possiamo assumerci la responsabilità di ciò che sta accadendo sul territorio della Federazione Russa. Loro stanno garantendo la vostra sicurezza", ha dichiarato. "Non sappiamo cosa farà la Russia in quella data. Potrebbe adottare varie misure, come incendi, esplosioni, e poi accusarci". Il 9 maggio al fianco del presidente russo Vladimir Putin siederanno i leader di una ventina di Paesi, tra cui il suo omologo cinese Xi Jinping e quello brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, oltre a quelli dei tradizionali alleati della Russia come Kazakistan, Bielorussia, Armenia, Cuba e Venezuela. Droni lanciati dalla Russia la notte scorsa hanno ferito 47 civili a Kharkiv, la seconda città ucraina. Ad annunciarlo è stata la polizia locale nella serata di ieri. "Gli attacchi a Kharkiv hanno provocato il ferimento di 47 civili", ha scritto la polizia sul suo account Telegram dopo che il governatore regionale, Oleg Synegoubov, aveva parlato di una cinquantina di persone ferite, tra cui un bambino di 11 anni. Sono stati colpiti quattro quartieri della città (Slobidsky, Saltivsky, Kyivsky e Osnoviansky). "Sono scoppiati incendi. Sono stati danneggiati edifici residenziali, infrastrutture civili e automobili", ha aggiunto Synegoubov. Situata vicino al confine con la Russia, Kharkiv è stata oggetto di attacchi incessanti dall'inizio dell'invasione russa. Il raid è arrivato poche ore dopo i bombardamenti russi a Zaporizhjia, in cui sono rimaste ferite più di 20 persone. Le autorità locali russe hanno denunciato un "attacco massiccio" da parte dell'Ucraina sulla regione russa di Krasnodar, con un bilancio di quattro feriti. Il governatore regionale di Krasnodar, Veniamine Kondratiev, ha annunciato su Telegram che "la costa del Mar Nero nella regione di Krasnodar è stata presa di mira da un attacco massiccio del regime di Kiev". "Le conseguenze più gravi – continua – si sono avute a Novorossijsk, dove sono stati danneggiati tre condomini e, secondo un rapporto provvisorio, quattro persone sono rimaste ferite, due adulti e due bambini". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)