Un contratto da operatore socio sanitario assicura una sicurezza economica e una stabilità che altri lavori non sono in grado di offrire. L’OSS (Operatore Socio-Sanitario), è una figura importante e ricercata negli ultimi anni. Soprattutto negli ospedali, nelle RSA e nelle case di riposo. Si tratta di un professionista che affianca il personale infermieristico, aiuta e assiste i pazienti nello svolgimento di attività quotidiane e somministra terapie prescritte. Ma non solo, perché gli OSS hanno anche altre mansioni come quelle legate allo svolgimento di pratiche burocratiche.
Un lavoro richiestissimo e ben retribuito
Soprattutto dopo gli anni della grande pandemia da covid 19, questo genere di figure è sempre più richiesta sia negli ospedali sia nelle cliniche private. Le strutture cercano sempre giovani professionisti da assumete, spesso a tempo indeterminato. Questo fenomeno è destinato a crescere insieme alla richiesta di operatori che si occupano di una popolazione anziana in progressiva ed esponenziale crescita.
Lavorare con i più deboli
L’operatore socio sanitario lavora con le fasce più deboli della popolazione. Questo richiede alcune attitudini personali e una forte capacità relazionale che è il presupposto essenziale per lo svolgimento di un simile lavoro. Non sono richiesti particolari titoli ma per lavorare come OSS è tuttavia necessario frequentare un corso per diventate operatore socio sanitario.
Cosa fa un Operatore Sanitario?
Gli operatori socio sanitari forniscono supporto pratico ed emotivo a tantissime persone. Spesso aiutano a proteggere e promuovere il benessere delle persone affinché possano godere di una migliore qualità della vita. Occorre tuttavia precisare che gli operatori sanitari non sono infermieri. Tuttavia, l’OSS fornisce servizi sotto la supervisione di un infermiere qualificato e affianca il medico nello svolgimento di mansioni mediche minori come medicazioni, impianti medici, installazione protesi, ecc. L’OSS lavora spesso in collaborazione con altri operatori socio sanitari o assistenti sociali.
Il contratto. Quanto guadagna un Operatore socio sanitario
L’operatore socio sanitario può essere assunto nel settore pubblico, lavorare con partita iva o lavorare in una RSA. Occorre tener presente che lo stipendio mensile di un operatore socio-sanitario varia in base al luogo in cui lavora, al suo specifico contratto di assunzione ed al suo livello di inquadramento. Ovviamente, lo stipendio di un OSS che lavora nel settore pubblico è tendenzialmente più elevato rispetto al settore privato. Potremmo dire che, al netto di variazioni legate al contratto collettivo nazionale che viene applicato lo stipendio di un OSS nella pubblica amministrazione parte da una base lorda di 1500 euro a cui devono poi essere aggiunte varie indennità. Se un operatore lavora in una struttura ospedaliera potrebbe guadagnare più in alcuni reparti piuttosto che in altri. La motivazione è la maggiore complessità del reparto e quindi il più elevato grado di responsabilità di un OSS. I reparti in cui si guadagna di più sono rianimazione, Pronto Soccorso, chirurgia o malattie infettive. Chi desidera svolgere la propria attività in autonomia o eventualmente in collaborazione con strutture sanitarie territoriali ha come passaggio obbligatorio l’apertura di una partita IVA. La legge lo autorizza a recarsi direttamente presso il domicilio del paziente gestendo il suo operatore in autonomia e pertanto non essendo assoggettato ad alcuna turnazione o orari prefissati. Ovviamente non ha uno stipendio fisso poiché le sue entrate sono direttamente proporzionate alle ore di lavoro effettivamente svolte e la retribuzione varia generalmente tra i 15 ed i 20 euro all’ora. Infine, un OSS che svolge la propria professione all’interno di una casa di riposo oppure una RSA ha uno stipendio mensile che dipende dall’inquadramento nel relativo contratto collettivo nazionale. Solitamente si aggira intorno ai 1200 euro mensili al netto di straordinari, i turni notturni, il livello di esperienza e pertanto il grado di responsabilità.