I gruppi della criminalità organizzata utilizzano sempre più le criptovalute per mascherare transazioni illecite e spendere fondi in modo anonimo, secondo gli esperti è necessario un lavoro di modernizzazione delle contromisure per arginare il fenomeno.
Benvenuti nell’era del digital, dove le opportunità proliferano e di pari passo a crescere sono anche i pericoli, oltre che le diverse tipologie di truffe e azioni illecite. Oggi sul web si muovono molte organizzazioni criminali, in particolare facendo ricorso alle criptovalute, motivo per il quale questi strumenti finanziari sono messi al bando da molti.
Trasformando denaro raccolto illegalmente in criptovaluta e quindi utilizzandolo in parti illegali di Internet, come il dark web, la mafia può anche riciclare denaro senza attirare l’attenzione. Non a caso la polizia italiana sta aumentando il numero di unità capaci di investigazioni digitali.
Perché le criptovalute possono essere rischiose?
Nel concreto, perché le criptovalute possono essere rischiose e attirare gli interessi della malavita? L’argomento più forte contro le criptovalute è proprio legato al fatto che potrebbero favorire le organizzazioni criminali. Mentre le forze dell’ordine si stanno dimostrando sempre più abili nel tracciare le transazioni Bitcoin e, a volte, nel sequestro di denaro illecito, la capacità di effettuare pagamenti digitali senza intermediari finanziari ha facilitato attività come la vendita di beni e servizi illegali online e il riciclaggio di denaro.
Per capire questo meccanismo si deve partire dal funzionamento di questi strumenti finanziari: le criptovalute sono monete digitali decentralizzate che non fanno capo né a banche né a governi centrali. Una sorta di meccanismo che si autoregola e all’interno del quale è possibile effettuare transazioni in modo anonimo. Da questo si evince i perché dell’interesse da parte della malavita verso questo genere di strumento.
Monete digitali e organizzazioni criminali
Ecco perché le valute digitali sono sempre più utilizzate dalla mafia in Italia, poiché i gruppi organizzati osservano lo svolgimento di operazioni finanziarie su una piattaforma senza regolatori finanziari o linee guida del governo.
Le criptovalute sono puramente digitali, il che significa che non ci sono banconote o monete da tenere. Invece, il denaro è costituito da codici crittologici di numeri e lettere. Sono generalmente decentralizzati, con transazioni che avvengono direttamente tra gli utenti che utilizzano qualcosa chiamato blockchain, un tipo complesso di database, per assicurarsi che le valute non vengano duplicate.
Bolla speculativa o no, forse la più grande sfida che deve affrontare il settore delle criptovalute in generale e il mondo più ampio della blockchain è il fatto di riuscire a dotarsi di una regolamentazione chiara per evitare che tutti questi sforzi in qualche modo vadano a supportare le organizzazioni criminali.