Anche per i pensionati può presentarsi la necessità di chiedere un prestito, volto a poter soddisfare necessità di qualsivoglia natura. In questo caso non è complicato trovare ascolto presso il sistema creditizio.
Questa particolare categoria di persone, possiede un requisito fondamentale per predisporre al meglio la controparte, spesso ancor più di un lavoratore: il godimento di un trattamento mensile che può rappresentare una base per il piano di rientro dei soldi ottenuti. Quali sono, nello specifico, i prestiti riservati ai pensionati?
La cessione del quinto
La prima formula creditizia che viene in mente parlando di ottenere un prestito per i pensionati è la cessione del quinto. Non a caso ormai diventata la più praticata nel nostro Paese. Proprio il trattamento mensile di cui è accreditato il pensionato diventa la migliore delle garanzie per l’ente che concede il prestito. Ente che potrà ritirare di mese in mese alla fonte l’importo corrispondente alla rata mensile prevista in sede contrattuale.
Ci sono alcune limitazioni da tenere in considerazione, a partire da quella relativa all’età: solitamente non è possibile richiedere un prestito con cessione del quinto da parte di persone che abbiano oltrepassato i 79 anni di età.
Inoltre occorre essere pensionati INPS o ex INPDAP. Sono di conseguenza esclusi tutti coloro che percepiscono assegni sociali e di sostegno al reddito, di invalidità civile, pensioni privilegiate, con contitolarità, percettori di assegni per prestazioni di esodo e risparmiatori che ricevono assegni per il nucleo familiare.
I prestiti ex INPDAP per i pensionati
L’altra formula molto utilizzata dai pensionati è quella un tempo nota come prestito Inpdap. A seguito della riforma del sistema previdenziale messa a punto dal governo Monti, l’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) è stato soppresso, demandandone le prerogative all’INPS. Proprio l’istituto di previdenza sociale è quindi subentrato in qualità di soggetto che concede questo genere di prestiti. Anche in questo caso sotto forma di cessione del quinto di pensione. Gestiti dal Fondo Credito “Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali”, i finanziamenti si dividono in due categorie: piccoli prestiti e prestiti pluriennali.
Nel primo caso è prevista l’erogazione di importi abbastanza contenuti con piani di rientro che vanno da uno a quattro anni e tempi di restituzione brevi, compresi tra 1 e 4 anni. Per averli occorre essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, alla Gestione Assistenza Magistrale (ex Enam) o essere ex dipendenti di Poste Italiane.
I secondi prevedono la concessione di importi più sostanziosi, e sono concessi da istituti bancari convenzionati con l’INPS. Occorre quindi esaminarli caso per caso, in modo da riuscire a capire quali siano quelli effettivamente convenienti e quali no.