Da una parte la Lega che “voleva riaprire praticamente tutto, già dal 26” aprile, come trapela da chi era presente a Palazzo Chigi, dall’altra il fronte della cautela, con in testa il ministro Roberto Speranza, il dem Dario Franceschini, il pentastellato Stefano Patuanelli. La discussione in cabina di regia, a quanto apprende AdnKronos, ha vissuto momenti di tensione (“discussione accesa”) di fronte alle richieste del partito di Matteo Salvini, che ha posto sul tavolo la questione in termini netti.
“Se i dati dicono che si può riaprire, perché continuare a tenere prigionieri gli italiani?”, è la domanda rivolta ai partner di governo a nome del partito di Salvini. La richiesta era di aprire tutto, anche palestre, anche piscine e attività sportive. Pd, M5S e Speranza non raccolgono: a quel punto la mediazione, con l’ok alle aperture, ma lasciando – quasi a difesa della linea rigorista – la misura del coprifuoco alle 22.